Refrigerazione attiva o passiva, quale scegliere?

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Refrigerazione attiva o passiva, quale scegliere?

Negli ultimi due anni il settore dei trasporti refrigerati è cresciuto in maniera esponenziale, soprattutto a causa della pandemia. Si stima che la spesa globale pera catena del freddo farmaceutica crescerà di oltre il 25% nei prossimi 4 anni. Questo pone, gli addetti ai lavori, difronte ad una scelta, ovvero selezionate il sistema/metodo di refrigerazione più adeguato per garantire che gli utenti finali, possano ricevere prodotti assolutamente sicuri e che non sono andati incontro a rotture della catena durante il trasporto.

Fondamentalmente si tratta di scegliere tra due sistemi:

  • I sistemi di refrigerazione attivi
  • I sistemi di refrigerazione passivi

Ma la scelta è tutt’altro che semplice, ci sono pro e contro per ogni sistema, ed anche per questo la stessa industria farmaceutica è riluttante nel raccomandare un metodo rispetto ad un altro.
In linea di massima possiamo dire che la scelta va ponderata secondo diversi criteri, ma il primo è quello di considerare quanto un sistema possa essere efficace per mantenere intatta la catena del freddo difronte a determinate condizioni esterne più o meno variabili.

in un sistema attivo o passivo, quindi l’industria è riluttante a raccomandare un sistema rispetto all’altro. Questo ha a che fare con il contesto della catena del freddo. Entrambi i sistemi possono essere efficaci purché le condizioni esterne siano ottimizzate per il loro utilizzo.

Cosa sono i sistemi attivi e passivi per il controllo della temperatura?

Ci sono molti fattori da considerare quando si seleziona una soluzione attiva o passiva, ad esempio: costi, implicazioni sui cambiamenti climatici, sostenibilità, tracciabilità del carico, possibili problemi di contaminazione e rischi di manutenzione non pianificata.

Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), i sistemi attivi definiti “sistemi attivamente alimentati con energia elettrica o altro combustibile per mantenere un ambiente a temperatura controllata all’interno di un involucro isolato secondo le normative”. Esempi di an sistema attivo sarebbe frigoriferi, camion a temperatura controllata, o container marittimi e aerei a temperatura controllata.

Ma parte del controllo della temperatura nella catena del freddo farmaceutica avviene anche attraverso sistemi passivi. L’OMS definisce questi come “sistemi atti a mantenere un ambiente a temperatura controllata all’interno di un contenitore isolato, con o senza regolazione termostatica, utilizzando una quantità finita di refrigerante precondizionato sotto forma di confezioni di gel refrigerante o congelante, materiali a cambiamento di fase, ghiaccio secco o altro”. I sistemi passivi possono essere scatole o confezioni monouso o riutilizzabili.

Sistemi di refrigerazione passivi

I sistemi passivi distinguono in sistemi ad uso singolo o monouso e sistemi riutilizzabili. I sistemi passivi monouso sono la soluzione più conveniente per consegnare medicinali di basso valore, piccoli pacchi e grandi volumi direttamente ai consumatori finali. Il caso d’uso ideale potrebbe essere la somministrazione domiciliare di medicinali al paziente, ospedale o clinica in cui si effettuano consegne di pacchi una tantum, rispetto a una consegna più frequente da un corriere.

I PRO:
È sicuramente più conveniente. Nel caso d’uso sopra menzionato, un sistema passivo monouso è il modo più conveniente per consegnare un pacco all’utente finale, soprattutto quando il produttore non può ritirare l’imballaggio per riutilizzo, e parliamo di piccoli pacchi di poco valore.

CONTRO:
Vanno valutati i repentini cambiamenti climatici. Si perché, il sistema di refrigerazione passivo può essere costruito alla perfezione ma ha sempre un range di validità.
Con gli attuali cambiamenti climatici, così veloci da sorprendere anche i professionisti del Meteo, un sistema passivo può essere rischioso.
Ultimamente anche in Italia abbiamo sfiorato picchi di 40° nel periodo estivo, questo calore non era previsto o quanto meno on con picchi così elevati, dunque un sistema passivo che ha dei range predefiniti sarebbe potuto andare in difficoltà e il corriere perdere l’intero carico per aver interrotto la catena del freddo.

Sistemi di refrigerazione attivi

I sistemi attivi in ​​genere includono sistemi di raffreddamento e riscaldamento elettrici che sono continuamente monitorati da un sistema informatico che gestisce le prestazioni dell’unità e il mantenimento la temperatura.

I PRO:
Costantemente a lavoro per mantenere la temperatura. Come dice il loro nome, i sistemi attivi sono proprio questo: attivi.
Lavorano di continuo per mantenere la temperatura rispetto all’ambiente circostante e per preservare l’integrità del prodotto. Per mitigazione del rischio, questo è il modo migliore per mantenere la temperatura sotto controllo e garantire la sicurezza dell’utente finale. Sono dotati di sistemi informatici avanzati e intelligenza che permette di ottimizzare il sistema e dare risultati in tempo reale.

I CONTRO:
Investimento iniziale più elevato. La capacità di ridurre il rischio all’interno della catena di approvvigionamento e aumentare le entrate sono inestimabili. Avere dati in tempo reale, insieme a una sistema SMART che controlla la temperatura e che può reagire ai cambiamenti climatici, è vitale. Poi c’è la gestione della manutenzione e i rischi connessi ai malfunzionamenti che possono bloccare il servizio.

 

Dunque in conclusione entrambi i sistemi hanno molto da offrire, e i vari pro e contro vanno bilanciati a seconda delle esigenze. Tuttavia è evidente che se in fase di scelta, viene fatta quella sbagliata, dunque viene implementato il sistema non corretto, allora potrebbero sorgere gravi problematiche, con un’inefficienza all’interno della catena di approvvigionamento che aumenta i costi o, peggio, mette a rischio gli utenti finali.